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La copa aspetta Suarez e l'Uruguay. Guerrero show, Venezuela vincitore morale

La copa aspetta Suarez e l'Uruguay. Guerrero show, Venezuela vincitore morale

© foto di Andrea Colacione
 di  Andrea Colacione   vedi letture

Il Monumental che ancora piange la retrocessione del River Plate, stasera riaprirà le porte, spalancando le sue grandi braccia per essere testimone di una festa con la relativa consegna della Coppa America 2011. Questa finale era stata preparata per Argentina e Brasile ed invece tra lo stupore generale accoglierà Uruguay e Paraguay. I charrùa che non vincono il trofeo dal 1995 cercheranno il loro ottavo sigillo che rappresenterebbe il record assoluto per questo torneo, mentre l’albirroja proverà ad ottenere il terzo successo dopo quelli del 1947 e del 1979. Per riuscirci si affiderà come al solito ai tentacoli del polipo Justo Villar che negli ultimi 240 minuti ha tenuto la propria porta inviolata e che scenderà in campo nonostante una serie di dolori muscolari. Il Paraguay, paese ricco di riserve d’oro, di ferro, di titanio, di uranio e di altri minerali, calcisticamente è un po’ più povero e quindi come al solito è lecito attendersi che farà una gara prudente e molto battagliera, contando sull’appoggio di diecimila tifosi che sono attesi a Buenos Aires dove contro l’Uruguay vanta una tradizione favorevole.

In cinque confronti disputati nella capitale argentina infatti sono state ben quattro le vittorie, anche se l’ultimo confronto disputato nel lontano 18 marzo del 1959 proprio al Monumental ha visto uscire vincitrice la Celeste per 3-1. Il match che verrà disputato alle ore 16.00 locali (le 21.00 in Italia) verrà arbitrato dal brasiliano Salvio Fagundes ed in tal senso  c’è un precedente favorevole all’Uruguay che nel 1987 sconfisse per 1-0 il Cile nella finale della “Copa” sotto la direzione di Romualdo Arppi Filho, altro arbitro brasiliano. La squadra guidata dal “Maestro” Tabàrez vuole vincere a tutti i costi il trofeo, in primis “por darle la alegria al pueblo” e poi perché in ballo ci sono altri ricchi premi e cotillons. L’AUF (la Federazione calcistica del paese) ha già incassato due milioni di dollari con l’approdo in finale ed in caso di successo ne guadagnerebbe un altro milione e mezzo. Inoltre l’Uruguay che negli ultimi tempi aveva stazionato tra i dieci primi posti nel ranking Fifa, nell’ultima classifica, stilata due giorni prima dell’inizio del torneo era sceso al diciottesimo posto; vincendo oggi il prossimo 27 luglio dovrebbe risalire addirittura fino alla quinta posizione.

Nel Paraguay invece lo squalificato cittì Gerardo Martino - che è molto chiacchierato in patria per assumere la panchina dell’Argentina - ha più di un dubbio. Davanti al portiere Villar, la difesa potrebbe essere composta da destra a sinistra da Dario Veròn, Paulo da Silva, Antolìn Alcaraz (che rientrerebbe da squalifica) ed Ivàn Piris oppure da Ivàn Piris, Paulo da Silva, Dario Veròn ed Elvis Marecos. A centrocampo la situazione è più o meno analoga. Infatti dovrebbero giocare Edgar Barreto e Nestor Ortigoza centrali con Cristian Riveros e Marcelo Estigarrìbia sugli esterni anche se non è da escludere che inizi il match il più difensivo Enrique Vera al posto di Estigarrìbia e che in mezzo possa trovare spazio Victor Càceres al posto di Barreto o di Ortigoza. Infine davanti è sicuro del posto Nelson Haedo Valdez, mentre il suo partner potrebbe essere a sorpresa Pablo Zeballos, bomber dell’Olimpia, ex Sol de America, che in tal caso rileverebbe Lucas Barrios, apparso piuttosto in ombra nell’ultimo match contro il Venezuela. Nel frattempo con il mercato in pieno svolgimento filtrano alcuni rumours su alcuni protagonisti dell’albirroja: su tutti Haedo-Valdez e Marcelo Estigarrìbia. Il primo dopo la retrocessione è stato messo in vendita dall’Herculés di Alicante che chiede per il suo cartellino cinque milioni di euro con gli inglesi del Wigan che finora si sono spinti fino a quattro, mentre il secondo che è un classe ’87 piace molto al Saint-Etienne e sembra che sia stato offerto al patron del Cagliari, Massimo Cellino.

Tabàrez, cittì dell’Uruguay invece ha molti meno dubbi di formazione del suo collega Martino ed inizierà il match  con la squadra tipo. Rispetto alla semifinale vinta con il Perù, l’unica variante sarà rappresentata da Enzo Pérez che rientra da squalifica e che prenderà il posto di Walter Gargano. Quindi davanti all’ottimo Muslera in difesa giocheranno da destra a sinistra Maximiliano Pereira, Diego Lugano, Sebastiàn Coates e Martin Càceres; a centrocampo i centrali saranno Enzo Pérez ed Egidio Arevalo Rios con Alvaro Gonzalez ed Alvaro Pereira sugli esterni. Infine davanti il solito duo formato da Diego Forlàn e Luis Suàrez che spera ancora una volta di fare la differenza. Ieri hanno parlato diversi protagonisti della Celeste che pur mostrando sicurezza, al tempo stesso hanno professato grande umiltà. Forlàn che ha superato le ottanta presenze in nazionale ha affermato che l’Uruguay non si sente superiore al Brasile e all’Argentina nonostante i recenti fallimenti nell’ultimo mondiale e nell’attuale Coppa America. “Sono due super potenze del calcio mondiale – ha affermato il miglior giocatore di Sudafrica 2010 – ed hanno entrambe una grande squadra composta da eccellenti giocatori”. Poi  si è concentrato sull’attuale momento che sta vivendo la sua nazionale. “Tutte le gare contro il Paraguay sono molte dure ma noi stiamo studiando la soluzione per neutralizzarli e per vincere la gara. Stiamo migliorando di partita in partita e vogliamo regalare una grande gioia al nostro popolo: ci rendiamo conto che stiamo percorrendo la strada giusta e che di conseguenza stiamo raggiungendo gli obiettivi. Vincere un trofeo e ciò che sogniamo sin da bambini e riuscirci sarebbe un qualcosa d’indimenticabile per ciascuno di noi”.

Gli fa eco Alvaro “Palito” Pereira, uno dei migliori giocatori di questa “Copa” dove sin qui ha anche messo a segno due reti. “Noi non ci sentiamo favoriti – ha esordito l’esterno del Porto – perché rispettiamo tutti gli avversari, però siamo consapevoli che stiamo bene, siamo felici e vogliamo trasportare il trofeo a Montevideo”. Poi Pereira è sceso nei dettagli. “Siamo migliorati di gara in gara e vogliamo farlo anche in finale, cercando di imporre il nostro gioco pur sapendo che il Paraguay è un osso duro, un rivale complicato che scenderà in campo con la nostra stessa voglia di vincere la Coppa. La nostra ricetta è la concentrazione e cercheremo di aiutarci l’uno con l’altro come abbiamo fatto finora. I goal segnati? Per me sono importanti ma è fondamentale che vinca l’Uruguay; sarebbe spettacolare segnare anche in finale e se servisse per far vincere la squadra sarebbe come un sogno trasformato in realtà”. Palito ha poi spiegato anche a cosa sia dovuto il fatto che sta trovando la via della rete con questa facilità. “Nell’Uruguay gioco più offensivo rispetto al Porto dove ho maggiori compiti di copertura; inoltre sfrutto le sponde aeree dei miei compagni e m’inserisco spesso in area perché ci credo sempre”. Infine ha spiegato anche il grande segreto della nazionale charrùa. “Siamo un grande gruppo, un gruppo formato da amici e da gente di carattere; ci aiutiamo molto in campo e fuori ed abbiamo uno spirito che ci aiuta sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Siamo abituati a fare molta autocritica, riconoscendo i meriti di ciascuno ma ammettendo anche i nostri errori e cercando sempre la soluzione per correggerli. Abbiamo una volontà permanente e pur sapendo che possiamo vincere o perdere abbiamo la certezza che ognuno di noi darà sempre in campo tutto ciò che ha in corpo”.

Sebatiàn Coates che ha conquistato in corsa il posto da titolare con pieno merito dopo gli infortuni di Godìn e Victorino invece si è soffermato sui meriti di Tàbarez, affermando che il suo programma di lavoro non garantisce le vittorie ma aiuta ad ottenere i risultati. Anche lui è pieno di adrenalina: il centrale del Nacional sta vivendo un sogno ed ovviamente ha affermato che questa finale è la gara più importante della sua carriera. Anche lui sono pronto a scommettere che sarà presto un uomo mercato ma prima c’è da vincere la “Copa” e non sarà semplice, anche perché il Paraguay è molto infuriato, soprattutto con il giornalista messicano Gerardo Velàsquez de Leòn che ha scritto che l’albirroja è “una verguenza internacional” (una vergogna internazionale).

Dopo lo show di ieri sera di Paolo Guerrero che ha dato spettacolo a suon di goal insieme al compagno di reparto William Chiroque, risultando essere “el jugador màs valioso del partido y uno de los màs valiosos de la copa”, stasera tutti aspettano di celebrare l’Uruguay e Luìs Suarez; Diego Lugano e Diego Forlàn; Fernando Muslera ed Alvaro Pereira ed il Maestro Tàbarez. Il Paraguay con il suo catenaccio non ha suscitato grandi simpatie, anche se ognuno si aiuta con i mezzi che ha a propria disposizione. Il tutto mentre il Presidentissimo venezuelano Chàvez, appena rientrato in patria dall’Habana ha definito la propria nazionale il “campione sentimentale” di questa Coppa America. E forse non ha tutti i torti.


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