Clasico Platense piatto forte, Colombia meglio del Perù© foto di Andrea Colacione Stasera si riprenderà a giocare con i quarti di finale e non ci saranno più prove d’appello per nessuno. La Coppa America 2011 ha rischiato di perdere per strada le regine storiche e conseguentemente anche una discreta dose di appeal e d’interesse ma alla fine è andato tutto più o meno secondo copione. L’Argentina si è salvata rifacendosi il look ed affidandosi finalmente ad un po’ di buon senso, mentre il Brasile ha avuto la meglio su un più che abbordabile Ecuador, grazie soprattutto al turbo Maicon che ha seminato il panico con la sua potenza e con la sua velocità. Alla fine anche gli incroci dei quarti hanno reso giustizia alla “Copa” ed allo spettacolo, evitando che le squadre più forti e più spettacolari si trovassero subito di fronte. Mi riferisco ovviamente a Brasile ed Argentina che sin qui a dir la verità non sono state né troppo forti e né troppo spettacolari ed al nuovo che avanza, rappresentato in primis da Colombia e Cile, due formazioni che come avevo già scritto in sede di presentazione possono andare molto lontano e con pieno merito. Organizzazione di gioco e talento non mancano di certo ad entrambe. La Colombia la vedremo subito, visto che battezzerà i quarti contro il sorprendente Perù di Markariàn, deciso a non regalare nulla ed a lottare come sempre lasciando sul campo l’ultima goccia di sudore disponibile. I “Cafeteros”, a parte il dubbio tra Dayro Moreno che comunque dovrebbe recuperare ed Hugo Rodallega, si ripresenteranno in campo con il consueto 4-5-1. La difesa è molto solida e sin qui si è dimostrata molto sicura; il centrocampo guidato sapientemente da Guarìn fa un ottimo possesso palla e sa cambiare a memoria il fronte del gioco da un lato all’altro del campo dove agiscono gli esterni Carlos Sanchez ed Adriàn Ramos. Infine l’attacco è imperniato sulla classe, la rapidità ed il fiuto del goal di quello straordinario centravanti che risponde al nome di Radamel “El tigre” Falcao Garcia al quale dà una mano con gli inserimenti giusti Dayro Moreno oppure Hugo Rodallega quando viene chiamato in causa. Il Perù invece è stata una delle più piacevoli sorprese di questa “Copa” per merito di Markariàn che ha saputo ricostituire in poco tempo disciplina all’interno del gruppo ed ordine tattico in campo. La formazione Inca è di gran lunga inferiore alla Colombia nonostante abbia in squadra Juan Manuel Vargas che sta giocando ai massimi livelli ed un centravanti come Paolo Guerrero che ha sin qui assicurato disponibilità al sacrificio e reti decisive. Tuttavia credo che almeno in parte ci sarà equilibrio, dal momento che entrambe le squadre immagino non vogliano scoprirsi sin dalle prime battute. Inoltre il Perù è squadra che occupa piuttosto bene il campo e che grazie alle ultime prestazioni ha ritrovato persino una discreta dose di autostima. Per la squadra con la banda roja saranno molto importanti il mantenimento delle posizioni e la concentrazione, anche se a mio avviso non sarà semplice arginare le scorribande di Armero lungo l’out mancino e le improvvise verticalizzazioni del “professor” Guarìn per il velocissimo Falcao, uno che in zona goal non perdona quasi mai. Ma il clou della serata lo vivremo poco dopo mezzanotte quando è in programma Argentina-Uruguay: non un match qualunque, bensì il “clasìco platense”, uno dei match più caldi e di maggiore tradizione che esistono in tutto il mondo. I padroni di casa pare abbiano ritrovato il bandolo della matassa ma per passare il turno e per festeggiare al meglio l’inossidabile bandiera Javier Zanetti (gettone numero 145 a 37 anni suonati e record di presenze per un argentino in Coppa America) non dovranno praticare sbagliare nulla, soprattutto in difesa dove la coppia Burdisso-Milito potrebbe soffrire non poco la velocità di Luìs Suarez. Sergio Batista, cittì della Selecciòn, sembra che si sia messo definitivamente alle spalle i cattivi pensieri del 4-3-3, comprendendo finalmente che questa squadra è nata per giocare con il 4-2-3-1, modulo che esalta le stelle Messi, Aguero e Di Maria che potranno contare sui soliti movimenti e sulla solita generosità del “Pipita” Higuain, centravanti molto bravo ad aprire i varchi per gli inserimenti dei trequartisti. Se poi Gago riuscirà a ripetere quanto di buon fatto contro il Costarica, per i charrùa le cose potrebbero complicarsi e non poco. Tabarez dovrebbe optare per il 4-4-2 che assicura maggiore copertura, facendo partire Cavani che è reduce da infortunio dalla panchina, sperando di poterlo utilizzare fresco a partita in corso con il risultato ancora in bilico. Il suo eventuale utilizzo è però legato ad un piccolo giallo, dal momento che il presidente napoletano Aurelio De Laurentiis ha inviato una lettera alla Federazione uruguaiana, invitandola a non schierare il giocatore che a suo dire non ha completato il recupero. Staremo a vedere: ma quel che è certo è che almeno in partenza Oscar Washington Tabarez confermerà la formazione che nell’ultima gara ha sconfitto il Messico con Alvaro “Tata” Gonzalez ed Alvaro Pereira sugli esterni. Non dovrebbe mancare lo spettacolo e come al solito, soprattutto la battaglia, come la tradizione di questo match impone. Altre notizie - Editoriale
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